Studio Fisiomedic del dott. Angelo Pavan – Via 4 Novembre n° 61, Strambino – P.I. 10364660018 – Tel. 328 07 82 802

Dott. Angelo Pavan
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Domande frequenti

Il nostro studio è uno studio fisioterapico, in cui specialisti in fisioterapia si occupano di effettuare una “Valutazione fisioterapica” e, in base a questa, concordare un intervento terapeutico, o se necessario, sospettando una problematica non di pertinenza fisioterapica, rimandare al propio medico di famiglia.

Il nostro studio, pur disponendo di alcune terapie fisiche, è specializzato e predilige un approccio in terapia manuale ove sono presenti evidenze scientifiche che lo sostengono. In particolare siamo specializzati ed utilizziamo metodologie di terapia manuale secondo “Mulligan Concept” e “Kalterborn Method” ed ove necessario “tecniche ad alta velocità e ridotta ampiezza”, ma sono anche praticati approcci di derivazione osteopatica, diretti ed indiretti, che si rifanno a tecniche di “Strain Counterstrain”, “Relise posizionale” e “Muscle Energy”.

Il primo appuntamento consiste essenzialmente in un primo contatto tra il paziente ed il terapista. Verrà eseguita un’attenta anamnesi e verrà esaminata la documentazione del paziente. A questo proposito, è importante che il paziente porti con sè la documentazione medica che lo riguarda e sia in grado di dettagliare le terapie farmacologiche e fisiche a cui è sottoposto, anche se potrebbero sembrare non di pertinenza fisioterapica.

Il paziente verrà poi visitato e, se ritenuto opportuno, gli sarà somministrato un primo trattamento di prova per valutare la risposta del suo organismo. Spesso il terapista chiederà che il giorno dopo il paziente riferisca l’esito di tale trattamento, in base al quale verrà pianificata la prosecuzione della terapia necessaria.

Questa procedura è quella che noi definiamo “Valutazione fisioterapica”.

 

La terapia manuale o manipolativa ha origini antichissime: più di 4.000 anni fa! Negli anni recenti ha avuto uno sviluppo significativo, supportata da un corollario di studi scientificamente validati costituenti la “Evidence Base Practice”.

Oggi con questa espressione si fa riferimento al trattamento di cute, muscoli, nervi, tendini, legamenti e articolazioni eseguito “cum manu”. La terapia manuale o manipolativa è una branca specialistica della cosiddetta riabilitazione neuro-muscolo-scheletrica. Non è un’unica tecnica, ma un insieme di interventi manuali, educativi ed esercizi messi a sistema e scientificamente validati per il benessere del paziente.

Tre sono gli elementi cardine della medicina moderna:

  1. L’ esperienza del clinico.
  2. Le evidenze scientifiche.
  3. La persona con le sue volontà, bisogni e aspettative di guarigione.

La terapia manuale si basa sulla storia clinica della persona assistita, sulla valutazione dei sintomi, delle abilità, delle possibili cause e, infine, del trattamento mirato e “cucito ad hoc” sulle esigenze della persona.

Terapia manipolativa: i suoi effetti benefici

Tale tipologia di tecniche si svolge attraverso il contatto fisico e prevede la manipolazione di specifiche zone del corpo al fine di riequilibrare la funzionalità dei tessuti manipolati e lo stato di salute generale. Essa ha effetti, scientificamente dimostrati, a livello del sistema nervoso periferico, spinale e corticale. Si tratta di terapie utili per chi soffre di dolori neuro-muscolari ed articolari di varia natura.

Tra i vari benefici della terapia manuale abbiamo:

  • Riduzione o eliminazione delle rigidità neuro-muscolari ed articolari.
  • Incremento della “soglia di tolleranza agli stimoli” individuali.
  • Riduzione dell’irritabilità ed iper-eccitabilità del sistema nervoso.
  • Incremento delle funzionalità e capacità di carico dei muscoli, delle articolazioni e dei tessuti nervosi.
  • Miglioramento delle strategie posturali e degli schemi di movimento.
  • Riduzione del dolore e di altri sintomi.

Chiaramente si tratta di una serie di benefici che necessitano di una serie di
interventi. Di solito, quando indicata, apporta miglioramenti importanti in quattro o sei sedute e prevede esercizi di mantenimento.

Chi decide di intraprendere questo percorso terapeutico deve imparare ad ascoltare e ascoltarsi e seguire le indicazioni terapeutiche del suo fisioterapista.

 

Certo!

Negli anni abbiamo sviluppato un importante patrimonio di esperienza in questo campo, tale da renderci riferimento per una serie di società sportive e singoli atleti.

In particolare, abbiamo sviluppato una corposa esperienza nell’ambito di sport, quali: Volley e Beach Volley, Rugby, Basket, Calcio e Calcetto, Baseball, Equitazione, Ciclismo, Podismo, Nuoto, Tennis, Paddle, Sci, Triathlon e Tiro con l’arco. Alcuni di questi vengono praticati dai nostri terapisti, che quindi riescono a comprendere anche le problematiche legate al gesto tecnico.

 

Probabilmente sì, ma non sempre. Sarà il terapista che ti segue a indicartene la necessità, il dosaggio e la frequenza necessaria.

Gli esercizi devono essere considerati come una qualsiasi terapia (anche farmacologica), che richiedono una prescrizione, una posologia e sopratutto una adeguata e ben valutata indicazione.

Secondo Bordin (1979), l’alleanza terapeutica è costituita da tre componenti:

  1. L’esplicita condivisione di obiettivi da parte di paziente e terapeuta;
  2. La chiara definizione di compiti reciproci all’inizio del trattamento;
  3. Il tipo di legame affettivo che si costituisce fra i due, caratterizzato da fiducia e rispetto.

Da tale definizione è possibile evincere che l’alleanza si delinea come un lavoro collaborativo tra due soggetti interagenti ed entrambi attivi, ciascuno nel proprio ruolo.

I dati di ricerca hanno ripetutamente dimostrato come l’alleanza terapeutica sia un potente fattore predittivo dell’esito del trattamento. Essa rappresenta infatti il fattore terapeutico aspecifico con maggiore capacità di predire il buon esito del trattamento, configurandosi così come un nucleo concettuale e clinico di estrema rilevanza.

Il primo appuntamento consiste essenzialmente in un primo contatto tra il paziente ed il terapista. Verrà eseguita un’attenta anamnesi e verrà esaminata la documentazione del paziente. A questo proposito, è importante che il paziente porti con sè la documentazione medica che lo riguarda e sia in grado di dettagliare le terapie farmacologiche e fisiche a cui è sottoposto, anche se potrebbero sembrare non di pertinenza fisioterapica.

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"In allestimento, immagine esempio."
Roberta Rossi
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